I reumatismi sono un insieme di sintomi e disturbi che interessano il sistema articolare. Questo termine viene infatti utilizzato per descrivere un indolenzimento transitorio o la conseguenza di una malattia reumatica.
I reumatismi possono derivare da anomalie a carico dell’articolazione e delle strutture a essa connesse, come ossa, tendini, legamenti, borse, muscoli e parti molli circostanti.
I reumatismi comportano prevalentemente dolore di diversa entità e ridotta capacità funzionale della parte colpita.
I dolori reumatici possono risultare da processi infiammatori (es. artrite) e malattie reumatiche di tipo degenerativo ad andamento cronico, come nel caso dell’artrosi. Il disturbo si può riscontrare in presenza di spondilite anchilosante, artropatia psoriasica, connettiviti, sindrome fibromialgica e febbre reumatica.
I reumatismi possono anche essere di origine metabolica, come nel caso di gotta, condrocalcinosi (o pseudogotta), obesità e diabete. Tra le possibili cause rientrano, inoltre, osteomieliti, necrosi avascolare, emartro (spontaneo, post-traumatico o secondario a coagulopatie), osteonecrosi e fratture.
Le patologie periarticolari che possono provocare dolori reumatici comprendono borsiti, tendiniti, epicondiliti, fasciti e tenosinoviti. Altre malattie che possono manifestarsi con reumatismi sono polimiosite/dermatomiosite, sclerosi sistemica (sclerodermia), sindrome di Sjögren e polimialgia reumatica.
A seconda della causa, i reumatismi possono presentarsi solo in corrispondenza alle sollecitazioni funzionali, suggerendo l’esistenza di un problema meccanico (es. artrosi, tendinite ecc.) o anche a riposo, indicando un’origine flogistica (es. malattia da cristalli e artrite settica).
Una reazione infiammatoria sottostante può comportare arrossamento, calore e gonfiore. Inoltre, vi può essere o meno accumulo di liquido all’interno dell’articolazione (versamento articolare) e la sensazione dolorosa può anche essere irradiata per la presenza di una condizione neuropatica.
L’insorgenza acuta di un reumatismo (ore o giorni) indica, in genere, un trauma, un episodio infettivo o un’artropatia da deposizione di cristalli (tra cui acido urico, pirofosfato di calcio e idrossiapatite di Ca). Se questo sintomo persiste, invece, per più di 4-6 settimane può segnalare la presenza di una malattia cronica, come un’infezione atipica, un’osteoartrosi, un tumore o una patologia infiammatoria sistemica.