Pubblicato pochi minuti fa il lavoro scientifico che descrive la sperimentazione del vaccino Pfizer/BioNTech. Confermata l’efficacia al 95% e la sicurezza, ma c’è di più. Roberto Burioni vi racconta cosa.
Volevate vedere i dati del vaccino Pfizer? Volevate la pubblicazione? Eccovi accontentati. È uscito pochi minuti fa il lavoro scientifico che descrive la sperimentazione di fase 3 del vaccino Pfizer/BioNTech. L’efficacia è quella detta, la sicurezza nei due mesi di osservazione (i guai con le vaccinazioni accadono in questo lasso di tempo) pari a quella degli altri vaccini, quindi ottima.
C’è però una cosa che vi faccio notare ed è questo grafico:

Vi rappresenta i primi 21 giorni dalla vaccinazione (avvenuta al giorno 0) nei vaccinati (rossi) e nei non vaccinati (blu). Non solo dal dodicesimo giorno (guarda caso, per produrre gli anticorpi il nostro organismo impiega intorno ai 14 giorni…) si vede un effetto protettivo, ma in questo lasso di tempo si sono verificati quattro COVID-19 severi, ma tutti nei non vaccinati. Potrebbe essere dovuto alla presenza di piccole quantità di anticorpi che comunque sono in grado di rendere la malattia più lieve, esattamente come accade con il vaccino contro la varicella, che se fatto durante l’incubazione non inibisce completamente la malattia, ma la rende molto più lieve.
L’efficacia delle due dosi
Alla fine della storia (perché questo ci interessa) l’efficacia dopo due dosi è calcolata essere del 94,8%, con un’oscillazione che può andare dall’89,8% al 97,6%. Esattamente come annunciato dal CEO della Pfizer, che a questo punto non finirà in galera, come da me previsto.
Quindi, adesso tutti si possono guardare i dati e possono decidere se è il caso o no di vaccinarsi con un vaccino che è efficace al 95%, risultando al momento uno dei più efficaci vaccini antivirali attualmente disponibili.
Ribadisco che con un vaccino di questa efficacia anche un solo giorno di ritardo nell’iniziare le vaccinazioni sarebbe non grave, ma gravissimo.
Roberto Burioni